Cosa c’è di meglio di una moka accesa la mattina che borbotta in cucina e sprigiona quell'inebriante profumo di caffè che invade ogni angolo della casa, ancora meglio se a preparalo è la tua dolce metà e tu ti crogioli ancora sotto il piumone caldo, sprofondata nei cuscini mentre fuori la temperatura non sale sopra gli “0” gradi?
Quando arrivano i primi giorni invernali il mio desiderio principale è quello di tornare a casa, scaldarmi nel mio morbido pile e accendere il forno. Ogni scusa è buona in questo periodo, biscotti, dolcetti, plumcake, l’importante è tuffarmi nell'aria di casa, dove in questi giorni c’è davvero un’atmosfera di attesa per le feste. Brrrr… freddo, freddo, freddo!! Stamattina, ancora in preda al sonno più profondo, dopo un fantastico week end trascorso tra le colline senesi immersa in una vasca di acqua termale bollente, cercando di non inciampare tra i cuscini accatastati ai piedi del letto, mi sono avvicinata alla finestra della camera sperando di vedere la strada completamente innevata… e invece niente, solo il vetro completamente ricoperto di gocce d’acqua e il termometro che segnava 5 gradi… sarebbero bastati pochi gradi in meno e lo spettacolo che attendo tutti gli anni in questo periodo si sarebbe aperto davanti ai miei occhi. E invece mi tocca aspettare ancora un po’, e speriamo che l’attesa non sia vana anche questo inverno.
Sono anni che passo ore a sperimentare, a provare nuove ricette, a mescolare gli ingredienti più strani passando da una lettura dell’Artusi alle pubblicazioni di Giulia Child, cercando di capire i segreti della riuscita dei piatti, dai più semplici ai più complessi.
Sono sempre rimasta affascinata anche se talvolta con grandi punti interrogativi… da tutte quelle super eroine, esperte cuoche provette che riuscivano a presentare minimo cinque portate diverse di piatti eseguiti alla perfezione nei minimi particolari e che con superficiale nonchalance dopo aver ricevuto svariati complimenti ed elogi da parte degli ospiti esclamavano…”Ma che dite sono due cosine preparate in cinque minuti… sciocchezze!” Mi sono sempre domandata se era una farsa o se realmente dovevo rivedere qualcosa nella mia tecnica personale… Bè ancora una risposta non sono riuscita a darmela, ma mi rimane una certezza, ed è che per fare bene ci vuole il tempo necessario, e niente di male se poi per fare una lasagna ci impiego tre ore no?? L’importante è che sia buona… Piano piano ci avviciniamo ad un o dei mesi più belli dell’anno, almeno per me, io lo amo.
Ieri sera tornando a casa mentre aspettavo dietro ad una fila di macchine incolonnate, mi sono soffermata ad osservare due operai che in cima a due lunghe scale, dalle estremità della strada, stavano agganciando i cavi elettrici delle decorazioni natalizie. Tutti gli anni in questo periodo il mio paesino inizia la preparazione degli addobbi e delle luci che se pur ancora spente ci fanno capire che manca davvero poco alle festività natalizie. Mentre gli storici negozianti stavano rumorosamente abbassando le saracinesche delle botteghe la nebbiolina lentamente calava sulla piazza centrale e la luci soffuse dei lampioni creavano un atmosfera molto londinese. In lontananza le bancherelle del mercatino dell’artigianato servivano ancora i bomboloni caldi e zuccherati e la pasta fritta salata ed il profumo si poteva sentire anche dento la macchina. |
Autrice del BlogBenedetta Scarfeo "Impara a cucinare, prova nuove ricette, impara dai tuoi errori, non avere paura, ma soprattutto divertiti"
(cit. Julia Child) FOLLOW
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